Beh, se si parla di mare e spiagge da sogno la Costa Smeralda rappresenta il punto d’arrivo per tanti di noi.
Le più esclusive e celebri calette vi aspettano, incastonate tra il granito e la fitta vegetazione.
A me personalmente, piace uscire dagli schemi, e proverò a guidarvi anche oggi in uno dei miei itinerari preferiti, un po’ fuori mano per gli habitué della Costa.
La Sardegna e soprattutto la Gallura offrono un’infinita varietà di scorci, panorami, promontori, famose spiagge di sabbia e per gli amanti del genere, le più selvagge e tipiche spiagge granitiche.
Saltate in macchina la mattina presto (meglio evitare i weekend), e seguite le indicazioni per Cannigione.
Procedendo lungo la strada costiera, supererete sulla destra, in ordine, prima Poltu Quatu e successivamente Baia Sardinia, due località già battute dalla maggior parte di voi, e delle quali tornerò a parlarvi prossimamente.
Dopo una manciata di kilometri, arriverete a Cannigione. Tipico porto turistico e punto di approdo per i pescherecci locali, Cannigione è un tranquillo borgo di mare, considerato al limite della Costa Smeralda.
Consiglio di recarvi qua la sera, passeggiate nelle vie centrali e perdetevi tra i negozi di souvenir che offrono dalla ceramica sarda ai dettagli per la casa in ferro battuto. Godrete, poi, di un fantastico tramonto sul porto, che domina un’insenatura dal fascino struggente. Per la cena l’offerta è ampia e di qualità, diversi ristorantini offrono il meglio della tradizione sarda, a prezzi leggermente più vantaggiosi rispetto ai locali alla moda di Porto Cervo.
Lasciato alla spalle Cannigione, proseguite sempre sulla costiera in direzione Palau.
La strada che vi si staglia davanti è particolare, attraversa a tratti le campagne soleggiate e la costa aspra. Arriverete a Palau in una trentina di minuti.
La cittadina è in fermento e piena di vita durante tutto l’anno: dal porticciolo partono ogni mezzora i traghetti per l’isola de “La Maddalena” (dai 30 ai 35 euro andata e ritorno con auto al seguito).
Imbarcate la macchina e salite sui ponti a godervi il fresco venticello estivo. Avrete la possibilità di scattare delle fantastiche fotografie, man mano che l’imbarcazione si avvicina al paesino e al suo porto.
Una volta sbarcati, sarete avvolti dall’atmosfera accogliente e ordinata delle facciate colorate di pastello, e i bar coi tavolini sul porto. Prendete una delle viuzze interne che vi portano a scoprire un dedalo di vicoli, piazzette e slarghi; in uno di questi vi troverete seduti al fianco della statua di Giuseppe Garibaldi.
Passeggiate nel centro, fotografate gli scorci tra le palazzine che si aprono sul mare e gustate la cucina locale.
Dirigetevi, quindi, verso l’isola di Caprera. Lungo la strada ammirerete le antiche costruzioni riservate all’Ammiragliato e agli uffici della Marina Militare.
Il Parco Nazionale di Caprera è collegato a La Maddalena tramite un ponte carrabile.
L’isola è uno degli ecosistemi e ambienti meglio conservati e incontaminati del Mediterraneo.
Foreste di conifere, macchia mediterranea, splendide spiagge di granito misto a finissima e bianca sabbia, formazioni rocciose, tronchi levigati dal vento e sentieri nascosti.
Potrete girare con la macchina, salvo doverla parcheggiare per proseguire a piedi. Non c’è un itinerario che mi sento di consigliare, in quanto la bellezza del posto risiede nel perdersi e girovagare nella natura selvaggia.
Posso però segnalarvi una visita obbligata al “Compendio Garibaldino” e alla casa privata di Garibaldi, diventata museo ricco di cimeli riguardo gli ultimi anni trascorsi nell’isola.
Fate attenzione al giorno settimanale di chiusura: il lunedì, giorno in cui sono capitato io, sigh!
Tra le spiagge che non dovrete assolutamente perdere cito la celebre “Cala Coticcio” meglio conosciuta come Tahiti, raggiungibile con un bel paio di scarpe da trekking e armandovi di pazienza: 40 minuti di salite e discese immersi nella macchia vi aspettano per ripagarvi con questa meraviglia
Lasciandosi alle spalle questo angolo di paradiso,
percorriamo la strada del ritorno al tramonto, quando gli ultimi raggi del sole infuocano il cielo e si riflettono sul candido granito.
Con questi colori mozzafiato vi invito a seguirci nel prossimo itinerario, lungo le coste incomparabili della Gallura. A presto.
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